Ciao, mi chiamo Francesco, a dicembre ho compiuto tre anni e frequento la scuola materna; sono un bimbo molto curioso, dolce, sensibile e a volte anche monello! Mi piacciono molto le tartarughe e le balene, i fiori e la primavera, andare in bicicletta e giocare con il Lego; adoro in questo periodo i castelli, le spade, gli scudi, i tornei, i cavalieri, i re e le principesse. Mi piace immaginare di essere un cavaliere sul suo cavallo che difende il castello e la sua principessa che poi è la mia mamma! E la mia mamma mi dice che io sono davvero il suo cavaliere perché ho realizzato il suo sogno più grande; la mia mamma mi dice anche che sono un bimbo fortunato perché non riuscivo a trovare la strada per andare da lei e papà, ma poi l’ho trovata. Come? Ve lo racconto come se fosse una favola, perché a me piacciono tanto le fiabe e la mamma dice che la nostra è come una favola.
“C’era una volta un principe e una principessa che si conobbero, si innamorarono e così decisero di sposarsi; all’inizio erano molto felici, viaggiavano per il loro regno, stavano con gli amici e avevano tanti interessi; dopo un po’ di tempo capirono che alla loro felicità mancava qualcosa, avere un bimbo. Ma questo bambino non arrivava, passò la primavera, arrivo l’estate, poi fu autunno e subito inverno; poi di nuovo primavera, estate, autunno, inverno e così per altre tre volte. Il principe e la principessa cominciarono a cambiare, a perdere la loro spensieratezza e serenità; consultarono medici e tutti dicevano di aspettare ed avere pazienza. La principessa però stava male, si sentiva sola ed incompresa, non voleva più vedere amici e viaggiare; per tutti la vita si evolveva, per loro – così pensava – tutto era fermo. Finalmente venne loro consigliato di rivolgersi ad un centro specializzato aperto da pochi mesi vicino a loro, sul lago di Garda. E da lì iniziò una nuova vita: già dal primissimo incontro con il medico che li avrebbe poi seguiti il loro stato d’animo cambiò; non si sentivano più soli, finalmente non si sentivano più dire che in fondo la colpa era loro che non se ne stavano tranquilli, finalmente non solo belle parola, ma fatti! Iniziò così un periodo certo impegnativo sia dal punto di vista fisico che psicologico, un periodo fatto di visite, risultati, speranze altalenanti, sveglie all’alba, medicine, punture; ma in tutto questo il principe e la principessa erano sereni, molto più sereni di prima, perché finalmente potevano non solo aspettare ma agire, perché soprattutto erano circondati da persone, il loro dottore in primis, ma poi tutto il suo staff, da cui si sentivano seguiti con grande professionalità, posti al centro e accolti con un’inaspettata umanità, comprensione e sensibilità. Ma nonostante tutte queste attenzioni e le medicine il primo tentativo non portò all’esito tanto desiderato; la principessa ed il principe però non si persero d’animo, continuarono a credere nel loro sogno e nel loro dottore, ritentarono subito e . . . sogno fu! Non si possono descrivere la gioia, incredulità, la paura e il timore della principessa e del principe alla notizia della loro gravidanza! Qualche settimana dopo la loro serenità fu bruscamente interrotta da minacce d’aborto che durarono per ben tre mesi; di nuovo paura, disperazione, poi gioia e lacrime nel vedere ogni volta l’esserino che cresceva a prescindere da tutto; e che conforto incontrare lo sguardo esperto e comprensivo del dottore che li aveva da sempre seguiti, che sicurezza sapere che potevano contare su di lui! Passarono i mesi, la serenità non ritornò più, ma la pancia della principessa cresceva e cresceva. Un giorno il piccolo principino nella pancia decise che era stufo di aspettare e che voleva subito conoscere mamma e papà; nacque in una domenica di dicembre, con quasi due mesi di anticipo, fragile e forte al tempo stesso. Quando la principessa lo poté baciare per la prima volta capì che la sua vita da quel giorno sarebbe cambiata per sempre e comprese che cosa fossero la vera felicità e il vero amore. E da quel giorno il principe e la principessa vissero per sempre felici e contenti.”
Così ho trovato la strada verso la mamma ed il papà, grazie alle cure e alle attenzioni di un medico e del suo staff davvero speciali! Sono stato fortunato che i miei genitori li abbiano incontrati, mi hanno regalato la vita! Mentre aspettavo e cercavo la mia strada ho incontrato tanti altri bimbi alla ricerca della loro mamma e del loro papà; spero che anche loro siano fortunati come me!
Un’ultima cosa: adesso non siamo più solo mamma, papà ed io; ho due fratellini di due e un anno, monelli e speciali come me. Ma questa è un’altra storia…